GrooveOn intervista i Grog, il duo di Reggio Calabria fresco di nuovo Ep




Ciao ragazzi e benvenuti su GrooveOn, iniziate a parlarci di "Your satisfaction is our best reward" e dei "riconoscimenti" che vi ha portato.

Luigi: Beh... È stato il primo disco di un progetto nato da poco, fatto con entusiasmo e low budget, con tutto ciò che ne consegue. Tutto sommato è stato apprezzato e lo abbiamo portato un po' in giro, è genuino e diretto, anche se ho subito avuto, ascoltandolo, il desiderio di volere fare meglio in termini di qualità.

Filippo: Era la prima volta che mi approcciavo ad un concetto di band strumentale e più in generale a questo genere.
Diciamo che, dopo aver trovato l'alchimia tra noi, siamo andati spediti senza pensarci troppo. Infatti, il risultato, è un disco molto dinamico e diretto che, seppur soddisfacendoci, ci fece subito pensare al "prossimo".

Dal vostro esordio a "Men of Low Moral Fiber" cosa è cambiato?

Luigi: Pur conservando il concetto di low budget, crediamo di aver fatto un prodotto migliore del primo ep, con un suono più curato del primo e una maggior attenzione alla grafica. Ci stiamo inoltre applicando un po' di più rispetto a prima, in quanto a social e comunicazione, cose a cui personalmente non sono tanto avezzo, essendo non più giovanissimo, ahimè.

Filippo: Credo che a parte la miglior cura del suono, è stata fatta una programmazione con degli obiettivi, musicali e non, ben precisi.

Abbiamo letto diverse recensioni in cui si auspicava il grande passo del full lenght. Ci sarà? Perché avete scelto di fare due EP?

Luigi: Per due ragioni, per quanto mi riguarda, la prima è di natura pratica, ovvero che fare un Ep è più semplice e meno oneroso. La seconda è che penso che dischi troppo lunghi di determinati generi, anche se apprezzati, rischiano di risultare pesanti. E' anche vero però, che mi piacerebbe fare un disco, almeno un po' più corposo, intorno alla mezz'ora, ecco.

Filippo: Per quanto mi riguarda, è una passo che va fatto prima o poi.
Sarà una bella sfida riuscire a proporre un bel full lenght che non risulti pesante e noioso.

Qual è stata la maggiore fonte d'ispirazione per i vostri due lavori?

Luigi: Personalmente, in questo progetto, confluiscono molti miei amori musicali. Senza fare nomi specifici, parlo del noise americano dei '90, il post-rock, i dischi di etichette come Touch'n'Go, Quarterstick e Dischord. Poi ho avuto voglia di aprire a cose che non avevamo mai contemplato prima, come l'elettronica.

Filippo: Come dicevo prima, io sono neofita del genere e, volontariamente, non sono andato a prendere ispirazione da nessuna band che poteva avvicinarsi alla nostra idea del progetto.
Quindi posso dire che sono andato ad istinto, soprattutto ai primi tempi. Ergo, il mio "istinto musicale" è stato la maggior fonte di ispirazione.

In che maniera vi approcciate alla composizione? Essere solo in due è un vantaggio per la scrittura?

Luigi: Essere in due è un vantaggio per molte cose, la composizione, la logistica, l'aspetto decisionale. Ovvio però che devi ingegnarti per trovare le soluzioni giuste per far si che la musica, essendo appunto solo in due, non appaia troppo "vuota" e semplicistica.

Filippo: Da mie esperienze passate ho capito che in fase di composizione un paio di teste pensanti sono più che sufficienti.
Si sviluppa, paradossalmente, più velocemente e soprattutto in maniera più o meno omogenea.

Perché fate molti riferimenti alla cultura pop?

Luigi: Perché è divertente e puoi tirare in ballo un po' di cose extramusicali che ci riguardano. Anche questo è, in un certo senso, parlare di se stessi.

Filippo: Noi facciamo riferimenti a molte cose che ci piacciono, pop o meno che siano, quindi come dice Luigi questo potrebbe essere un modo per conoscerci nel lato non musicale.

Cosa vuol dire per una band nascere a Reggio Calabria? Ci sono più pro o più contro?

Luigi: Questa risposta potrebbe essere chilometrica! Il contesto territoriale in cui provare a fare musica o arte in generale, è un argomento ampiamente trattato e, anche qui a Reggio, è sempre all'ordine del giorno. Ovviamente non è facile, i posti per suonare sono sempre di meno e storicamente le amministrazioni pubbliche sono poco interessate a promuovere cose che non diano certezza di ampio consenso popolare ma dico che, se decido di non andarmene a Londra o New York e decido di rimanere qui, è inutile che mi pianga addosso. Amo suonare e continuo a farlo, finché potrò.

Filippo: La frase più gettonata dei musicisti (e non) della nostra città è "a Reggio non c'è niente".
Per quanto vero possa essere, credo che frasi come questa siano soltanto l'alibi di chi in realtà non è disposto ad accettare l'altra faccia della medaglia di questo mestiere, e che quindi non è disposto ai sacrifici che la musica ti chiede.

Come pensate si possa "emergere" in una realtà musicale così satura di band e artisti?

Luigi: C'è la via facile, che sarebbe avere l'acume di dedicarsi al genere musicale in voga al momento. C'è la via difficile (o quasi impossibile) che è quella di incaponirti su quello che ti piace anche se magari al momento è poco "vendibile" e... venga quel che venga.

Filippo: Con una bella botta di culo! 
Scherzi a parte (forse), a parer mio la costanza è una prerogativa, accompagnata sempre da una buona qualità.
"La qualità paga sempre" è una frase che vale in ogni contesto.
Puoi anche dedicarti al genere del momento, ma devi essere bravo a saperlo fare con qualità.


Il futuro che cosa riserva ai Grog? Vi chiuderete in sala a scrivere nuovi pezzi o uscirete per fare un tour?

Luigi: Abbiamo già diversi pezzi non ancora registrati, potremmo già fare un terzo Ep, in effetti (eh eh). Però stiamo lavorando per trovare date, cosa tutt'altro che facile, e ci piacerebbe fare un video. In realtà abbiamo già dei… lavori in corso, diciamo.


Siamo giunti ai saluti! Volete consigliare tre dischi ai lettori di GrooveOn?

Luigi: Mmh, queste sono le domande che mi mettono in crisi, perché con classifiche, consigli ecc... non sono mai stato bravo. Ci provo lo stesso: Uzeda "4", Shellac "At action park", Sonic Youth "Dirty" (o "Daydreamnation")

Filippo: Più che tre album consiglio tre band che mi hanno particolarmente colpito negli ultimi anni con i loro lavori:
Arcane Roots 
Them Crooked Vultures
Royal Blood

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